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Libereso il giardiniere di Calvino

Pagine di Natura

40 gatti copertinaROBERTO COSTA
40 GATTI
edizione a colori

prefazione di Luca Liguori
presentazioni di Renzo Cortina e Ruggero Orlando

…Spulciando tra le recenti notizie di cronaca inerenti al mondo dei felini ho scoperto che, per una strana coincidenza, ricorre spesso il numero 40. Cito a riprova: “Vive con 40 gatti in un piccolo appartamento di Salerno…blitz dei vigili urbani”. “Torino: salvati 40 gatti dall’appartamento in fiamme”. “Mosca: un pensionato 68enne di Omsk deceduto per cause naturali è stato vegliato per ore dal miagolio dei suoi 40 gatti”. “Firenze: donna barricata in casa con i suoi 40 gatti. In corso operazione sgombero!”… Chissà cosa avrebbe detto Roberto a commento di questa inverosimile cabala felina!… vai alla scheda e al look inside >>
storie di lupi famosi

ERNEST THOMPSON SETON
STORIE DI LUPI FAMOSI
e di altri animali

Secondo la tradizione, noi ci rappresentiamo il lupo come un animale odioso, un mostro di crudeltà e di distruzione, mosso soltanto da un basso e ingordo stimolo di fame.
Eppure io vidi dei lupi che in fatto di cibo erano raffinati come dei cerbiatti. E ne conobbi altri la cui caratteristica principale era una vera e propria saggezza.
Altri erano animati sopratutto dallo spirito di avventura, e altri dal desiderio di vendetta.
E ne incontrai molti in cui il sentimento più vivo e lo stimolo all’azione era un infinito amore per i loro piccoli… vai alla scheda e al look inside >>

 

cop Elogio gatto autoreAA.VV.
ELOGIO DEL GATTO D’AUTORE
Ritratti di felicità felina

Storie di gatti

Una sequenza di storie divertenti, a volte commoventi, sempre profonde e in grado di raccontare qualcosa di imprevedibile sul più imprevedibile dei quattrozampe domestici e sulla natura misteriosa del legame che ci lega a lui… vai alla scheda e al look inside >>

 

 

 

Copertina del libro E Dio aveva un cane, di Stanley CorenSTANLEY COREN
E DIO AVEVA UN CANE
Storie, racconti e aneddoti sul migliore amico dell’uomo

Se il cane nero nella cultura anglosassone poteva essere un animale demoniaco, in Giappone invece è il cane bianco a suscitare terrore.
Perché il dalmata ha le macchie nere?
Perché il carlino ha il muso schiacciato e scuro e la coda arricciata?
Come mai, da sempre, il cane rincorre il gatto?

Dove la scienza non ha risposte, saranno il folklore e la fantasia dell’uomo della strada a soddisfare le curiosità sul nostro amato compagno a quattro zampe, e Coren ha raccolto tutte queste suggestioni in questo nuovo straordinario libro… vai alla scheda e al look inside >>

 

doctor dog - copertinaGUY QUÉINNEC E GÉRARD GILBER
DOCTOR DOG
C0sì ci educa il nostro cane

I cani, a differenza dei loro antenati lupini, sono geneticamente predisposti alla docilità e alla capacità di essere educati dagli esseri umani.
Tuttavia, quando i cani manifestano intenzioni e desideri, cioè quando comunicano, lo fanno attingendo al linguaggio che l’evoluzione ha dato loro la possibilità di usare e che non è immediatamente comprensibile agli esseri umani. Affinché possiamo capirli, evitando che le incomprensioni trasformino la reciproca convivenza in un susseguirsi di eventi spiacevoli, dobbiamo, in un certo senso, lasciarci addestrare da loro per entrare, con competenza, nel loro universo comunicativo… vai alla scheda e al look inside >>

 

Copertina del libro "Lo Zen e l'arte di allevare galline" di Clea DanaanCLEA DANAAN
LO ZEN E L’ARTE DI ALLEVARE GALLINE

Prendersi cura delle galline è un’attività distensiva, salutare e che riporta a contatto con la natura. Non è un libro tecnico, anche se affronta alcuni problemi pratici, come il difendersi dalla devastazione causata da una volpe che si intrufola nel giardino, o il proteggere le sementi dagli uccelli. Il bello del libro però è la capacità dell’autrice di descrivere il lato divertente e allegro nell’allevare galline… vai alla scheda e al look inside >>

 

 

 

 

Copertina del libro "Libereso, il giardiniere di Calvino", di Libereso GuglielmiLIBERESO GUGLIELMI
LIBERESO IL GIARDINIERE DI CALVINO

Io non tocco niente, lascio che ogni pianta viva, cresca in piena libertà. Le rispetto. Come le persone, hanno bisogno solo di luce e di aria. Ognuno di noi dovrebbe avere un giardino disordinato. Questa era la casa di mia madre, ha più di un secolo — spiega Libereso — qui ogni pianta ha una sua storia, non c’è una fine nel giardino. È come un’enciclopedia; scopri sempre qualcosa di nuovo e quando pensi di sapere, ecco un nuovo innesto, un fiore inatteso, così ti accorgi di non sapere un accidenti… vai alla scheda e al look inside >>

 

 

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