Descrizione
Il libro descrive una novantina di ricette ampezzane, a testimonianza e documentazione di cibi perduti, che esprimono i sapori di un paesaggio montano ricco di erbe odorose frutti di bosco e mandrie pascolanti sul verde tappeto erboso.
Un aspetto, quello di Rachele Padovan, di grande fierezza e nobiltà, che incuteva soggezione… Una volta entrati in sintonia si scopriva la dolcezza intrisa di sicurezza e austerità; una donna colta, dotata di un linguaggio sintetico e divertente. Quanti personaggi del mondo culturale hanno fatto parte della sua agape! Da Filippo De Pisis, a Goffredo Parise, da Andrea Zanzotto a Mario Luzi.
Lo stesso Gualtiero Marchesi, incuriosito dalla fama di Rachele, chiese di essere ammesso alla grande cucina-salotto, arredata con utensili in rame, pendagli di agli, trecce di peperoncino e pomodorini, adornanti il focolare rialzato in prossimità della classica stube. Anche Riccardo Muti nelle sue brevi soste ampezzane rifocillava lo spirito e il corpo al suo desco.
– Angelo Valentini (2013)
La cucina ampezzana diverrà, ce lo auguriamo con tutto il cuore, una specie di coscienza alimentare, per ritrovare i rapporti più diretti con ciò che producono i declivi erbosi, i boschi e i campicelli: dolcezza di crema e profumi di lamponi, di fragole e di mirtilli, e tante cose buone per comporre un cibo in cui la realtà viene trasfigurata in poesia per le papille gustative.
– Giuseppe Maffioli