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La regina Margherita mangia il pollo con le dita

Miti e leggende della tavola

di Giovanni Ballarini

Edizione 2019
14×21 cm – brossura con alette
Tot. pagine 192
ISBN 978-88-98823-54-3

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Descrizione

Il cibo non è solo nutrimento del corpo, ma soprattutto della mente che a tavola si nutre di detti, miti, leggende, favole, proverbi, superstizioni, fake news, post-verità e paradossi che mutano con i luoghi, le culture e i tempi, e che oggi i freddi dati scientifici non riescono a sostituire.

Una conoscenza dello sterminato mondo dell’immaginario alimentare, che ha guidato e continua a essere presente sulla tavola dove suscita certezze spesso fugaci, dubbi e perplessità, è una via per una migliore conoscenza di noi stessi e dell’attuale società che sta vivendo un grande cambiamento.

In oltre trent’anni di Accademia Italiana della Cucina
Ballarini ne ha sentite tante,
e molte ce le racconta in questo libro.

“La regina Margherita mangia il pollo con le dita” è un detto della fine del Milleottocento che resta in uso almeno un secolo e che la borghesia italiana usa per giustificare qualche trasgressione o un comportamento irregolare nella rigida etichetta della tavola.

Questo detto trascende il fatto in sé e si riferisce a una più complessa situazione culturale e sociale, come avviene per la gran parte dei miti, leggende, favole, proverbi, superstizioni e paradossi in cucina di ieri e oggi e che per questo meritano una particolare attenzione, soprattutto nell’attuale momento in cui la cucina italiana, e quanto le ruota attorno, non è in un’era di cambiamenti, ma in un cambiamento di era.

Agli italiani piace parlare e, soprattutto a tavola, aprire la bocca non solo per mangiare, ma anche per discutere e favoleggiare di cibo. È a tavola e in particolare a fine pasto che si creano e si propagandano leggende come se fossero verità incontrovertibili.

È sempre a tavola che le leggende culinarie sono divenute quasi sacre. Storia e leggenda si conoscono da sempre, e si sono sempre frequentate. A tavola divengono leggendari anche una notizia di cibo o un avvenimento di cucina inventati, non veri, come le storie, non rare nel linguaggio giornalistico e antropologico, che sono qualificate come leggende urbane o metropolitane.

Recensioni da media:

Gazzetta di Parma – 24 febbraio 2020

Estratto

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