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TRIPPA DELL'”ANTICO FATTORE”

La troviamo ogni giorno, a pranzo e a cena, nel menu della trattoria vicina agli Uffizi e al Ponte Vecchio.
Dalle fotografie appese alle pareti vi augurano buon appetito antichi commensali in versi e in prosa: Montale, Quasimodo, Landolfi, Pratolini, Gadda.
A quei tempi il proprietario era il padre dello scrittore Marcello Vannucci che da bimbetto, evidentemente, bazzicava bene.

ingredienti per 6 persone

  • 1 kg di trippa tagliata e scelta
  • 3 spicchi d’aglio un pezzo di croce, un pezzo
  • 500 g di pomodori pelati di nido di vespa e uno più
  • 1 cucchiaio di concentrato piccolo di lampredotto
  • 6 cucchiai d’olio d’oliva
  • 2 cipolle
  • Sale e pepe

Tagliare la cipolla fine e farla soffriggere con l’olio e l’aglio.
Aggiungere pelati e concentrato.
Mettere la trippa dopo averla scottata nell’acqua e rinfrescata. Sale e pepe. Portarla a cottura.
Toglierla quando il sugo è tirato e la trippa si scioglie in bocca. Servirla calda con una bella spolverata di parmigiano.

Di che sa? A me piace proprio così, che venga rosata, per “gascoltare” meglio le sue più lontane sfumature, il suo significato più intimo.

La trippa è il centro motore del bove. L’officina dove i pascoli si trasformano in polpa, in muscoli, in ossa. È la fabbrica del cimalino e del girello, delle cotolette e della lombata, del sottonoce.

La mangio e sento l’umore generatore della terra che tra le sue pieghe diventa carne ed energia.

Letteratura? Può darsi. L’ambiente ha la sua influenza. Ma lo stacco tra il ghiottone e l’ingordo, il goloso, il budellone, per dirla con lo scienziato Diacinto Cestoni, è tutto qui: il ghiottone è il letterato della buona tavola, e il budellone è un animale che s’imbuzza e s’imbriaca. – Ricetta della trattoria “Antico Fattore”

da “La cucina fiorentina” – Aldo Santini

Tarka edizioni
Tarka edizioni

Una ricetta e una regione al giorno – da 01/01/2019

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