Descrizione
Una panoramica, chiara e comprensibile, su tutte le questioni relative al litio,
per capire meglio il ruolo e la portata di questo elemento,
indispensabile per la transizione energetica.
Se vogliamo renderci indipendenti dai combustibili fossili e ridurre nettamente le emissioni di anidride carbonica, le vie principali appaiono l’elettrificazione e l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Queste ultime (eolico, solare ecc.) sono però intermittenti e il loro utilizzo richiede dispositivi per accumulare energia. Tra questi le batterie sono la forma più diffusa e quelle moderne, basate sugli ioni di litio, sono le più versatili, perché possono essere realizzate in varie dimensioni e trovare posto tanto nei telefoni cellulari quanto nelle auto elettriche (e domani forse anche su aerei e navi).
Il litio è così diventato, negli ultimi decenni, uno dei metalli più ricercati e indispensabili. Per questo vale la pena conoscerlo meglio, capire come consenta l’accumulo di energia nelle batterie, ma soprattutto sapere da dove si estragga e come venga lavorato.
Non è un metallo molto raro, ma si trova in quantità economicamente sfruttabili in relativamente poche aree (Argentina, Bolivia e Cile in Sudamerica, Zimbabwe, Australia), le società minerarie in grado di sostenere gli investimenti necessari alla sua estrazione sono poche, gli impianti per le lavorazioni successive sono oggi prevalentemente concentrati in Cina.
Si delinea di conseguenza un quadro geopolitico, assai diverso rispetto a quello di gas e petrolio, che potrebbe dare origine a una nuova serie di conflitti.
Estrazione e lavorazione del litio, peraltro, non sono esenti da problemi ambientali; lo smaltimento e il potenziale riciclo delle batterie costituiscono ulteriori problemi, ambientali ed economici.
Nel 2022 sono stati prodotti in tutto il mondo oltre dieci milioni di vetture elettriche e le 15 principali aziende produttrici controllano l’80 per cento del mercato. Fra queste, le prime sono la cinese BYD e l’americana Tesla, ciascuna con oltre un milione di veicoli prodotti, soprattutto in Cina. Seguono Volkswagen, GM, Hyundai e Stellantis, con 500.000 e più veicoli prodotti all’anno.
Le previsioni di crescita che vengono pubblicate tutti i mesi variano a seconda dello scenario, quello che implica la variabile dei cambiamenti climatici, quello che tiene conto della dinamica del mercato per i veicoli elettrici, quello che dipende dalle prestazioni e quindi dalla composizione delle batterie… ma tutti questi scenari ci dicono la stessa cosa: avremo bisogno di milioni di tonnellate di litio all’anno; il mercato di questo metallo, finora poco consumato, diventerà paragonabile ad altri grandi mercati mondiali, come quelli del nichel o del rame.
Michel Jébrak è professore emerito presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Atmosfera dell’Università del Québec a Montréal (Canada). Autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, è presidente del Consiglio scientifico di Ouranos, un consorzio per lo studio dei cambiamenti climatici.
Christian Hocquard è stato ingegnere geologo ed economista, specializzato in materie prime, presso il BRGM (Bureau de Recherches Géologiques et Minières), l’istituto francese per le ricerche geologiche.
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