Descrizione
II° edizione rivista e ampliata
Questo libro è una introduzione elementare agli aspetti fisici, fisiologici, psicofisici e psicologici della sensazione di colore. Il testo discute i principi sui quali si basa tale sensazione e aiuta a risolvere le ambiguità più comuni nel mondo del colore.
Partendo dall’esperienza quotidiana, il testo discute i principi sui quali si basa tale sensazione e aiuta a risolvere le ambiguità più comuni nel mondo del colore.
L’ultimo capitolo è una breve storia della scienza del colore dagli antichi Greci ai tempi moderni passando per Young, Newton, Helmholtz, Maxwell, Goethe e Schopenhauer.
Un libro che vuole colmare la lacuna scientifica del colore in Italia, dove domina quella popolare, che è una sottocultura caratterizzata dall’intreccio di informazioni vere, false, presunte e dal travisamento di vari concetti. Come quello dei colori primari (che si credono oggettivi, fissati una volta per tutte), del metamerismo (sistematicamente confuso con l’incostanza del colore), delle mescolanze di stimoli (quasi sempre malintese), della indeterminatezza dei nomi (fior di pesco), del singolo colore come singola frequenza (vero solo per i colori spettrali), del fatto che i colori siano solo quelli spettrali (il che porta ad affermazioni come “il colore magenta non esiste”), del bianco (che si crede mescolanza di tutti i colori) del concetto di lunghezza d’onda dominante (confuso con quello di lunghezza d’onda di massima intensità)…
Già Oscar Wilde lo sapeva, e più di un secolo fa (1897) scriveva nel De Profundis:
“Tutto avviene nel cervello.
Noi sappiamo, ora, che non vediamo con gli occhi né udiamo con le orecchie.
Questi non sono che veicoli, più o meno adeguati, che trasmettono le impressioni dei sensi.
È nel cervello che il papavero è rosso, che la mela ha profumo, che l’allodola canta”.
Recensioni da media
Radio Rai3 – Qui comincia, 30/06/2020