Descrizione
Il termine sciamanesimo venne usato comunemente dagli studiosi per definire un fenomeno magico-religioso, presente in diverse parti del mondo, ma che dovrebbe in teoria essere utilizzato soltanto per le varie tribù appartenenti ai popoli tunguso-mancesi.
La voce sciamano deriva, infatti dalla trascrizione russa šaman del tunguso šamen, mentre gli altri popoli che praticano lo sciamanesimo usano espressioni differenti.
Lo sciamanesimo è un complesso di credenze, un fenomeno religioso, per eccellenza siberiano e centro-asiatico, ma presente anche fra gli aborigeni australiani, nell’America settentrionale e meridionale, nell’Asia sud orientale, in Indonesia, in Cina, nel Tibet e in Giappone.
Dalle testimoniane raccolte in questo libro si evince la potenza dello sciamano che trascende la sua morte.
Tra i popoli tradizionali egli è venerato come protettore della famiglia e dell’intera sua comunità. Ma è suggestivo pensare a lui anche come precursore della poesia epica, compositore, narratore, cantore e attore sulla scorta di una ininterrotta tradizione poetico-drammatica e scenica, intrisa di lirismo ed efficacia stilistica…
Le memorie degli sciamani ancora in vita nel 1925 e i racconti di chi li aveva conosciuti ci insegnano che “[…] la più grande distanza che l’uomo deve percorrere nella sua vita è il cammino tra la ragione e il cuore. Se non supererà questa distanza egli non potrà mai volare come un’aquila e librarsi sull’iceberg/specchio della sua anima…”, come ci ricorda Angaangaq, grande sciamano inuit.
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