La cucina del Piemonte

collinare e vignaiolo
Storia e ricette

di Giovanni Goria

Presentazione di Marco Guarnaschelli Gotti

Edizione: 2016
Illustrato
13,7×21,7 cm – brossura con alette
Tot. pagine: 288
ISBN 978-88-99898-06-9

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collana “Cucine del Territorio”

vedi: UNA RICETTA AL GIORNO

 17,50

Descrizione

Un libro che potrebbe sostituire il piacere gustativo.

Giovanni Goria, solido gentleman astigiano, avvocato e campagnolo, profondamente radicato nella cultura e nella tradizione di quel territorio “collinare e vignaiolo” dove ha origine tanta parte della cucina del Piemonte: e, oltre ai profumi, di questa cucina sa rendere il valore profondo storico, sociologico, agroeconomico, senza pignolerie ma con affettuoso rigore. Un esempio? Tante ricette vedrete distinte in varianti “del mezzadro” e “del padrone”, “borghesi” e “contadine”, “cittadine” e “campagnole”; e noterete che di solito il piatto è simile, solo nella seconda versione c’è maggior forza aromatica, aglio in generale. Questo fa capire abbastanza chiaramente che in quell’area dell’ordinato Stato Sabaudo non c’era la selvaggia fame storica caratteristica di altre regioni italiane e che “borghesi” e “contadini” mangiavano spesso cose simili “viste” in modo un po’ diverso: e non crediate, per populismo attuale, che quelle contadine fossero sempre le versioni migliori.

La cucina del Piemonte esprime il meglio del Goria “protagonista” sulla scena del mangiare piemontese attuale, perché il corpus delle ricette è anche lo strumento del suo appassionato, quotidiano intervento nella “cucina reale”, quella dei ristoranti e delle trattorie: è insomma il breviario di un curatore di anime e di cuochi e cuoche, cui tanti operatori gastronomici del settore devono il successo e il paradiso attraverso confessione e redenzione dei loro peccati contro la ricca e sensualissima tradizione culinaria del territorio.

Il libro contiene 270 ricette

La cucina del Piemonte – Indice analitico delle ricette

Look inside

L'autore

Giovanni Goria (1929-2018). Entra a far parte dell’Accademia Italiana della Cucina nel 1962. In seguito diviene delegato di Asti e successivamente del Piemonte. Collaborando con enti pubblici, ha organizzato e impostato quasi tutte le manifestazioni gastroenologiche di rilievo di Asti e del Piemonte. Ha condotto alla Rai per tre anni la rubrica settimanale “Menù di stagione” e, ancora per la Rai, per un anno, la rubrica radiofonica “Il commensale di Gusto”. Specie sulla storia della cucina piemontese ha tenuto molte conferenze, relazioni, congressi e tavole rotonde, scritto articoli su diversi giornali e riviste italiani e stranieri. È stato Membro del Consiglio di Presidenza Nazionale e Vicepresidente dell’Accademia Italiana della Cucina.

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