Descrizione
Perché questa piccola città, completamente emarginata nel lontano occidente, brilla così tanto?
“Perché alcune città hanno un’importanza che va ben oltre il ragionevole?
Perché mai Lisbona, che, dopo tutto, per gli standard urbani contemporanei è una piccola città e, sebbene sia una capitale, è completamente emarginata nel lontano occidente, ecco, perché mai Lisbona brilla così tanto?
Forse perché ha ricevuto vari nomi, partendo dai Fenici e passando attraverso i Romani, i Visigoti e i Mori… Ma molte città europee potrebbero vantare una storia altrettanto ricca. Sarà forse allora perché nel suo nome sussiste, secondo certe teorie, qualcosa dell’ossimoro che definisce Lisbona a volte una baia piacevole e un porto sicuro, e a volte il luogo in cui, secondo Tolomeo, i cavalli del sole muoiono in mare…
Sembra evidente, in ogni caso, che la posizione geografica di Lisbona le ha garantito, nel corso della sua storia, un lustro che nessuno si sognerebbe di negare.
Così vicina e tuttavia così lontana dal mondo mediterraneo, Lisbona è un rifugio aperto sull’ignoto – per il peggio e per il meglio.
Analogamente alle perle, che concrezionano uno strato dopo l’altro sotto l’influenza combinata del minerale e del mare, Lisbona ha sedimentato la propria storia con le spalle alla terraferma e il viso al vento. Come le perle, il suo splendore è il suo oriente: rivolta verso Ovest e il grande Oceano Atlantico, ogni passo che la allontanava dall’Est la avvicinava all’Oriente. Come la Luna e le maree, Lisbona si avvicina, Lisbona si allontana…
(…)
Di Lisbona, Marco Grassano ci fa leggere e ascoltare qui, sul filo di percorsi terrestri e marittimi, le care voci che, da Pessoa a Tabucchi, non hanno mai taciuto, e che cantano nel nome di Lisbona. Nell’eco delle vie e seguendo prospettive insolite, l’autore ci fa così comprendere quanta pienezza si trovi aprendo un luogo al mondo intero.”
dalla prefazione di Régis Poulet
Presidente dell’Istituto Internazionale di Geopoetica
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