Descrizione
Novità
“Carlo Fortunato racconta in queste pagine anche di piante oggi considerate “fastidiose” come ad esempio diverse specie erbacee quando ci invadono orti e frutteti, scoprendone caparbiamente doti poco conosciute. […]
Attraverso le sue osservazioni l’orto si arricchisce di nuovi e inattesi alleati, buoni da mangiare, sinergici alle piante tradizionalmente coltivate, spesso utili per riportare antichi profumi nelle stanze delle nostre case di campagna senza trascurare le loro capacità curative e di controllo di parassiti e malattie delle piante.” – Dalla prefazione di Angelo Ranzenigo – Direttore del Giardino Botanico “Bellotti”, Alessandria
Osservare la Natura con attenzione e serenità, ascoltando ciò che ha da dire, ciò che vuole dimostrare, ci riconduce al territorio, ci riavvicina agli ambiti e agli affetti – di ieri e di oggi – dell’eterna vicenda umana. Una particolare immagine, soprattutto, mi ha spinto a riflettere.
Un giorno mi sono trovato a passare accanto a ciò che restava di un orto abbandonato, ora riconquistato dalle erbacce. Secondo la nostra moderna concezione utilitaristica, sarebbe classificabile come luogo di trascuratezza e degrado, mentre invece è l’esito di una evoluzione del tutto ordinaria nell’ottica della Natura.
Dove c’è degrado degli ambienti purtroppo c’è (o c’è stato) sempre lo zampino dell’Uomo: le erbacce non hanno colpa.
Ma, in buona sostanza: cosa saranno mai queste “erbacce”?
Per molti, tutto ciò che negli ambienti vissuti dalla civiltà non sia considerato ortaggio o pianta ornamentale; per altri, ogni vegetale selvatico di cui non si sia ancora accertata una qualche utilità per l’Uomo. Vediamo, dunque, come le erbacce siano anch’esse parte di questo nostro “orto”, e costituiscano una risorsa – ma anche una cultura – da scoprire e valorizzare.
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