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Libereso Guglielmi, foto di Paolo Cottini

LIBERESO, IL GIARDINIERE DI CALVINO – in libreria dal 23 maggio 2016

da un incontro di Libereso con Ippolito Pizzetti

Italo Calvino, in Un pomeriggio Adamo, così descrive Libereso: “capelli lunghi come una ragazza, denti bianchi in mezzo alla faccia marrone, offre alla camerierina Marianunziata un rospo, cetonie, un ramarro, rane accoppiate, una biscia: poco si cura del corteggiamento canonico. È un episodio tratto dal vero, orecchiando da dietro una siepe le insolite profferte di quel giovane forte e selvatico”
Pia Pera – Il Sole 24 Ore

È così che Calvino cattura lo spirito selvaggio del suo “fratello aggiunto”, il giovane che il padre Mario aveva assunto con una borsa di studio nel suo giardino di sperimentazione botanica a Sanremo. Una lunga conversazione con l’amico botanico Ippolito Pizzetti ci fa conoscere un personaggio affascinante, che concilia in sé le doti dell’erudito con quelle dell’operaio, quelle del coltivatore che si sporca le mani di terra con quelle del rigoroso sperimentatore botanico. Un dialogo su vicende biografiche avventurose ma anche su altri personaggi intensi, idealisti anarchici vegetariani, grandi inventori di tecniche di ibridazione e di irrigazione, incontri di una lunga vita di passione e dedizione, narrati in modo colloquiale ma poetico e intenso, sullo sfondo di uno splendido giardino che pare una foresta tropicale, com’è giusto aspettarsi da quello che Luca Bergamin, in un bell’articolo sul “Corriere della Sera”, definisce “il più salgariano giardiniere italiano vivente”.

 

Libereso Guglielmi
Nato a Bordighera nel 1925, ha cominciato a studiare botanica, come borsista, con il professor Mario Calvino, padre dello scrittore, nel giardino della Direzione della Stazione sperimentale per la floricoltura di Sanremo. Lui aveva 15 anni e Italo17, per dieci anni sono cresciuti insieme: lui nel giardino e Italo Calvino a scrivere. Ha diretto aziende di coltivazione nel Sud d’Italia, è stato capo-giardiniere al giardino botanico Myddelton House dell’Università di Londra e ricercatore presso la facoltà di Farmacologia della stessa università.

Ippolito Pizzetti (1926-2007)
È stato il più grande paesaggista italiano. Nel 1968 pubblica per Garzanti, insieme a Henry R. Cocker Il Libro dei fiori. Sul settimanale L’Espresso firmerà dal 1975 al 1985 la seguitissima rubrica Il Pollice Verde. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti architetti del ’900 italiano (Ludovico Quaroni, Giancarlo De Carlo, Gino Valle, Vittorio Gregotti, Carlo Aymonino). Nel 2005 ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore culturale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

 

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Libereso Guglielmi

Libereso, il giardiniere di Calvino
da un incontro di Libereso con Ippolito Pizzetti

formato 14 x 21 cm – illustrato
208 pagine – 17,50 euro
collana “diNatura

ISBN 978-88-98823-92-5

 

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