BRANZINO AL SALE
Per il branzino del pranzo tradizionale la cottura al sale marino è quella che meglio di ogni altra conserva il suo sapore: si cucinano in tal modo pesci raffinati a squame come il branzino, i saraghi, le mormore, le orate, i dentici. Il peso dev’essere al minimo di 400 g.
Non vi è limite per la grossezza perché con questo sistema il pesce non si secca.
Pulire i pesci senza squamarli, cercando di non romperli praticando una piccola incisione sul ventre.
Sistemare in una teglia da forno di alluminio 1 cm di sale marino appoggiarvi sopra il pesce e coprirlo abbondantemente con altrettanto sale (1 cm di spessore).
Infornare a 220° e calcolare una cottura della durata di 20 minuti per kg.
Il tempo della cottura diminuisce inversamente al peso del branzino.
A cottura ultimata portare il pesce in tavola e davanti ai commensali rompere il sale che si sarà fortemente rassodato.
Privare il pesce della pelle e servirlo solamente cosparso da un filino d’olio.
[Ricetta di Lucia Cuc].
da “Mangiare triestino” di Mady Fast