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POLENTA INCATENATA

ingredienti

  • 300 g di farina di granoturco setacciata
  • 50 g di formaggio parmigiano grattugiato
  • 200 g di fagioli borlotti freschi, oppure 150 g di fagioli borlotti secchi
  • 1/2 mestolo d’olio d’oliva
  • 1 cucchiaio di sale grosso
  • 1 l e 1/2 d’acqua
  • 1 cavolo nero

Se i fagioli sono secchi, metterli a bagno la sera prima, versarli in un paiolo di rame o una qualunque casseruola con l’acqua e il sale.

Quando i fagioli sono cotti aggiungere il cavolo tagliato fine. Se i fagioli sono freschi, metterli a cuocere insieme al cavolo. Durante la cottura, versare l’olio d’oliva.

Quando il cavolo è cotto, abbassare il fuoco e versare la farina di granoturco a pioggia e poco per volta, mescolando bene con una paletta di legno per impedire che si formino grumi.

La polenta dovrà rimanere molto morbida, eventualmente aggiungere acqua tiepida o olio d’oliva a seconda della densità.

Lasciare cuocere per 40 minuti circa e servire nei piatti da portata con formaggio parmigiano.

Questo piatto si prepara anche con gli erbetti e i fagioli dall’occhio, in sostituzione del cavolo e fagioli borlotti.

* * *

Una variazione sul tema delle polente “in catene” è data dai frascadèi, composti da farina di granoturco, cavoli neri e patate.

È, sicuramente, un piatto che richiama l’inverno e le immagini della famiglia raccolta attorno al camino ad ascoltare lunghe storie e a pulire le castagne.

Rispetto alla polenta incatenata, nei frascadèi c’è, in più, quasi a rafforzare il concetto di piatto invernale, il lardo tritato o la mortadella “meglio se nostrale”.

da “La cucina di Lunigiana” – Salvatore Marchese

Tarka edizioni
Tarka edizioni

Una ricetta e una regione al giorno – da 01/01/2019

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