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FRITTATA DI ASPARAGI

per 5 persone

  • 8 uova fresche
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 grossa cipolla
  • 500 g di asparagi
  • 60 g di burro
  • 2 cucchiai di acqua
  • 2 cucchiai di formaggio grattugiato di buona qualità
  • Prezzemolo tritato
  • Sale e pepe

In un tegame soffriggere la cipolla tritata con il burro e unire gli asparagi tagliati a pezzetti. Aggiustare di sale e pepe e lasciar cuocere per una ventina di minuti a fuoco lento.

Sbattere bene in una terrina le uova. Aggiungere acqua, pane e formaggio grattugiato, un filo di olio e mescolare il tutto con gli asparagi appena cotti e il prezzemolo.

Porre sul fuoco una padella con olio e burro. Quando saranno ben bollenti, versarvi il composto e rivoltare la frittata.

Può essere servita calda, tiepida, ma anche fredda. Per evitare di dover rivoltare la frittata si pu. anche versare il composto in una tortiera e cuocere in forno a 180° per almeno 20 minuti.

Asparago bianco di Bassano

Quella dell’asparago è una coltura antichissima, proveniente dall’Asia e dall’antico Egitto, molto apprezzata anche dai romani. Su come questa sia giunta nel territorio di Bassano vi sono numerose leggende tra cui quella che narra come S. Antonio da Padova, giunto a Bassano per ammansire il feroce Ezzelino da Romano, avesse sparso tra le siepi sementi di asparago che attecchirono rigogliosamente.
Scientificamente però pare che sia giunto dalla Francia e qui abbia trovato terreno adatto.
La leggera consistenza della terra e l’assenza di ghiaia è infatti terreno ideale per permettere sotto terra la formazione dei famosi “turrioni”. Questi erano apprezzati già ai tempi della Repubblica di Venezia infatti, esaminando le note spese per banchetti primaverili organizzati in onore di qualche illustre ospite ai primi del ’500, si trovano notizie certe riguardo all’esistenza dell’ortaggio.

All’estensione della sua notorietà contribuirono non poco i Padri Conciliari che si recavano a Trento per il Concilio (1545-1563) e che, transitando per la Val Sugana e passando per Bassano con il loro seguito, ebbero modo di conoscere e apprezzare questa prelibata pianta.

da “La cucina vicentina di Giovanni Capnist e Anna Capnist Dolcetta

 

copertina cucina vicentinaUna ricetta e una regione al giorno – da 01/01/2019

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